CODICE ETICO
È ferma convinzione di LaPresse S.p.A. che l’etica nella gestione delle attività favorisca il successo aziendale, permettendo di diffondere un’immagine di professionalità, affidabilità, e trasparenza nel perseguimento degli obiettivi.
Il Consiglio di Amministrazione di LaPresse ha dunque adottato il presente Codice Etico, che riflette l’impegno della Società a:
- mantenere l’attenzione sulle modalità di gestione delle aree a rischio;
- fornire delle linee guida al personale per riconoscere e ad affrontare i problemi etici;
- contribuire a mantenere una cultura d’integrità, onestà e responsabilità all’interno dell’azienda.
Il Codice Etico contiene l’insieme dei diritti, dei doveri e delle responsabilità delle parti interessate e riflette l’impegno della Società all’osservanza delle norme vigenti, oltreché al rispetto degli standard di correttezza, integrità e lealtà espressi nel Codice stesso.
Completo è l’impegno della Società a rispettare ed assicurare il rispetto del Codice Etico, prestando attenzione alle modalità di gestione delle aree a rischio ed adottando tutti gli strumenti e precauzioni necessarie.
La Società si impegna altresì a diffondere i contenuti del Codice Etico anche nei confronti di ogni soggetto esterno che entri in contatto con essa.
In nessun caso il perseguimento dell’interesse di LaPresse può giustificare un operato non conforme ad una linea di condotta onesta.
Questo Codice Etico si inserisce nel quadro di attuazione delle previsioni del Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231, dettando i principi generali di gestione, vigilanza e controllo a cui il Modello di organizzazione di LaPresse si ispira. A tal riguardo, si rinvia al Modello Organizzativo adottato, di cui il presente Codice Etico è parte integrante come Allegato II.
Ambito di Applicazione
Il Codice Etico è vincolante per tutti i soggetti che operano per il conseguimento degli obiettivi aziendali, siano essi personale in posizione apicale oppure dipendenti soggetti all’autorità o vigilanza di superiori gerarchici. Il Codice Etico è, altresì, vincolante per i soggetti appartenenti agli organi aziendali, compresi tutti membri del Consiglio di Amministrazione, i Revisori, i Sindaci, i Soci.
Il presente Codice si applica, nei punti di interesse, anche a collaboratori, consulenti esterni che agiscano nell’interesse di LaPresse, nonché a tutti coloro che, direttamente o indirettamente, stabilmente o temporaneamente, intrattengono rapporti di qualsiasi genere con la Società per il perseguimento dei risultati aziendali.
I Destinatari suddetti devono tenere un comportamento improntato al rispetto dei principi fondamentali di onestà, integrità morale, correttezza, trasparenza, obiettività e rispetto della personalità individuale, nel perseguimento degli obiettivi aziendali e in tutti i rapporti con persone ed enti interni ed esterni alla Società.
In nessun caso il perseguimento dell’interesse di LaPresse può giustificare un operato non conforme ad una linea di condotta onesta e legittima. Pertanto la Società si riserva la possibilità di non intraprendere o proseguire alcun tipo di rapporto con chiunque adotti comportamenti difformi da quanto stabilito nel Codice Etico.
1. Principi etici generali
Il presente Codice Etico intende esplicitare i valori etici di LaPresse considerati fondamentali per l’esercizio di qualsiasi attività aziendale:
Principio di legalità
I Destinatari sono tenuti al rispetto della legge o degli atti ad essa equiparati.
Tale principio è valido anche con riferimento alla legislazione nazionale di qualsiasi Paese con cui la Società ha rapporti commerciali.
I Destinatari sono, inoltre, tenuti al rispetto delle disposizioni aziendali emanate dalla Società, in considerazione del fatto che le stesse hanno il preciso scopo di meglio consentire il costante rispetto delle disposizioni di legge.
Correttezza
I Destinatari sono tenuti al rispetto delle regole professionali, con particolare riferimento ai doveri di diligenza e perizia, applicabili alle operazioni compiute nello svolgimento di qualsiasi attività aziendale.
Trasparenza
Tutte le attività realizzate per LaPresse sono improntate al rispetto dei principi di integrità e trasparenza e sono condotte con lealtà e senso di responsabilità, correttezza ed in buona fede. La Società si impegna a garantire correttezza, completezza, accuratezza, uniformità e tempestività nella gestione e comunicazione delle informazioni aziendali, evitando pertanto comportamenti ingannevoli da cui si possa trarre indebito vantaggio.
Rispetto dei diritti fondamentali della persona
Nello svolgimento della sua attività, la Società si impegna ad osservare e garantire il rispetto dei diritti fondamentali della persona, come risultanti dal dettame costituzionale e dalle Carte internazionali sui diritti fondamentali, salvaguardando in particolare la dignità della persona.
2. Risorse Umane
LaPresse tutela e promuove il valore e lo sviluppo delle risorse umane, favorendone, sulla base di criteri di merito, la piena realizzazione professionale.
Va evitata ogni forma di discriminazione ed in particolare qualsiasi discriminazione basata su razza, nazionalità, sesso, età, disabilità, orientamenti sessuali, opinioni politiche o sindacali, indirizzi filosofici o convinzioni religiose verso qualunque soggetto interno ed esterno alla Società.
Ogni individuo deve essere trattato con rispetto, senza alcuna intimidazione, molestie sessuali e vessazioni fisiche o psicologiche e nel rispetto della sua personalità morale, evitando illeciti condizionamenti, disagi, comportamenti offensivi o di emarginazione all’interno dell’ ambiente di lavoro.
Non sono tollerate molestie sessuali o atti di violenza fisica o psicologica. LaPresse si impegna a tutelare l’integrità morale dei collaboratori garantendo il diritto a condizioni di lavoro rispettose della dignità della persona.
Nel rispetto dei diritti umani e della tutela della dignità individuale, la Società ripudia qualsiasi forma di sfruttamento del lavoro.
Non è tollerata alcuna forma di lavoro irregolare, con ciò intendendosi, oltre alla mera assenza di alcuna regolarizzazione di un rapporto, qualsivoglia tipologia di utilizzo di prestazioni lavorative non dedotta in un assetto contrattuale e normativo coerente a quello italiano.
Inoltre, è vietato il ricorso a qualsiasi forma di impiego di lavoratori stranieri il cui soggiorno nel territorio italiano risulti irregolare, in quanto privi del permesso di soggiorno od il cui permesso sia scaduto senza che gli stessi abbiano provveduto a richiederne il rinnovo nei termini di legge, ovvero revocato o annullato.
E’, altresì, vietato l’utilizzo del lavoro minorile. LaPresse considera fondamentale tutelare i minorenni contro tutte le forme di sfruttamento e, pertanto, vieta l’assunzione di quest’ultimi per qualsiasi forma di collaborazione. L’età dei lavoratori non può essere inferiore all’età minima legale ammessa in ciascuno Stato.
La Società si impegna a considerare le persone candidate ad un impiego unicamente sulla base dei meriti e della competenza professionale.
Le pratiche di assunzione, trasferimento o promozione non devono essere in alcun modo influenzate da offerte o promesse di somme di denaro, beni, benefici, facilitazioni o prestazioni di ogni genere.
La valutazione del personale da assumere è effettuata in base alla corrispondenza dei profili dei candidati rispetto a quelli attesi ed alle esigenze aziendali, nel rispetto delle pari opportunità per tutti i soggetti interessati.
Nella gestione dei rapporti che implicano l’instaurarsi di relazioni gerarchiche, la Società richiede che l’autorità sia esercitata con equità e correttezza, vietando ogni comportamento che possa essere ritenuto lesivo della dignità ed autonomia del dipendente.
Nell’ambito dei processi di gestione e sviluppo del personale, le decisioni prese sono basate sulla corrispondenza tra profili attesi e profili posseduti, o su considerazioni strettamente attinenti al merito. L’accesso a ruoli o incarichi è anch’esso stabilito in considerazione delle competenze e delle capacità.
La privacy del dipendente è tutelata a norma del d.lgs. 196/03.
Le funzioni competenti vigilano affinché l’ambiente di lavoro sia, oltre che adeguato dal punto di vista della sicurezza e della salute personale, privo di pregiudizi.
La fabbricazione, il possesso, la distribuzione, la vendita o l’uso di alcol, farmaci illeciti e/o altre sostanze non ammesse dalla legge da parte di dipendenti nei locali della Società è proibito.
3. Tutela della salute e sicurezza sul lavoro
La Società considera il perseguimento degli obiettivi di miglioramento della sicurezza e salute dei lavoratori come parte integrante della propria attività e come valore strategico fondamentale.
A tal fine LaPresse si impegna a diffondere e consolidare una cultura della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro sviluppando la consapevolezza dei rischi e promuovendo comportamenti responsabili da parte di tutti i collaboratori.
LaPresse sostiene pienamente questa politica e garantisce che tutti i dipendenti abbiano a disposizione le risorse necessarie per la sua effettiva attuazione ed il suo continuo potenziamento.
Le attività della Società si svolgono nel pieno rispetto della normativa vigente in materia di prevenzione e protezione; la gestione operativa fa riferimento a criteri avanzati di salvaguardia ambientale e di efficienza energetica, perseguendo il miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro. In particolare la gestione del “sistema sicurezza” è improntata ai seguenti principi:
- evitare i rischi;
- valutare i rischi che non possono essere evitati;
- combattere i rischi alla fonte;
- adeguare il lavoro all’uomo, in particolare per quanto concerne la concezione dei posti di lavoro e la scelta delle attrezzature di lavoro e dei metodi di lavoro;
- tener conto del grado di evoluzione della tecnica;
- sostituire ciò che è pericoloso con ciò che non è pericoloso o che è meno pericoloso;
- programmare la prevenzione, mirando ad un complesso coerente che integri nella medesima la tecnica, l’organizzazione del lavoro, le condizioni di lavoro, le relazioni sociali e l’influenza dei fattori dell’ambiente di lavoro;
- dare la priorità alle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale;
- impartire adeguate istruzioni ai lavoratori.
4. Doveri del personale apicale e dipendente di LaPresse
Il Codice Etico rappresenta una guida per il personale di LaPresse nell’ambito dell’espletamento delle funzioni ed impone specifici doveri ai singoli.
Il personale di LaPresse deve comprendere e rispettare le responsabilità etiche stabilite nel presente Codice.
Ciascuno deve evitare situazioni che potrebbero anche solo sembrare non conformi o irregolari rispetto al presente Codice.
La Società non tollera comportamenti in violazione del Codice Etico o che possano apparire non conformi allo stesso.
Chiunque del personale nutra dubbi in merito alle proprie responsabilità è invitato a chiedere ausilio al proprio superiore gerarchico o all’Organismo di Vigilanza.
Ogni Destinatario è tenuto ad avvertire i colleghi se le loro azioni sembrano in violazione del presente Codice. Qualora l’apparente violazione dovesse persistere, la stessa deve essere segnalata al proprio superiore gerarchico e all’Organismo di Vigilanza.
5. Conflitti di interesse
Nella conduzione di qualsiasi attività devono evitarsi conflitti di interesse.
Il Destinatario deve garantire decisioni neutre e imparziali e, pertanto, deve astenersi dal prendere qualunque decisione in posizione di conflitto di interessi.
In particolare, tutto il personale, i collaboratori, gli agenti nell’esercizio delle proprie mansioni, devono astenersi dal partecipare alle attività in cui si possa manifestare un conflitto di interessi, intendendosi per tale ogni situazione o rapporto che, anche solo potenzialmente, veda coinvolti interessi personali o di altre persone a esso collegate.
Ciascun caso di conflitto di interesse deve essere conosciuto e valutato dalla Società.
6. Utilizzo del patrimonio aziendale e dei sistemi informatici
Il patrimonio di LaPresse è la risorsa con la quale si conducono gli affari.
Tale patrimonio include proprietà fisiche come edifici, macchinari e merci, oltre a beni intangibili come informazioni confidenziali, invenzioni, piani e idee commerciali, sia memorizzati su carta, supporto informatico o come conoscenza degli individui. I beni intangibili possono essere di maggiore valore rispetto a quelli fisici e di solito sono più difficili da proteggere dai furti e dall’uso non autorizzato.
Ogni Destinatario è responsabile della protezione del patrimonio aziendale posto sotto il suo controllo diretto.
Tutti devono prestare attenzione alle procedure di sicurezza e vigilare sulle situazioni che potrebbero portare a perdita, furto o cattivo uso del patrimonio aziendale.
Al personale è sempre e comunque vietato:
- l’accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico;
- la detenzione non autorizzata e la diffusione abusiva di codici d’accesso a sistemi informatici o telematici;
- diffusione di apparecchiature, dispositivi o programmi informatici diretti a danneggiare o interrompere un sistema informatico o telematico;
- l’intercettazione, impedimento o interruzione illecita di comunicazione informatiche o telematiche;
- il danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici e sistemi informatici e telematici.
Il personale non può caricare sui sistemi aziendali software ricevuti in prestito, non autorizzati o privi delle necessarie licenze, così come è proibito fare copie non autorizzate di programmi concessi su licenza, per uso personale, aziendale o per terzi.
7. Riservatezza e Privacy
La divulgazione di informazioni riservate all’esterno della società, danneggia la posizione competitiva della società.
I Destinatari del presente Codice sono tenuti a non utilizzare informazioni riservate per scopi non connessi con l’esercizio della propria attività.
Le informazioni e/o qualunque altro genere di notizie, documenti dati, etc. che abbiano il carattere di riservatezza, poiché connesse agli atti ed alle operazioni proprie di ciascuna mansione o responsabilità, non devono essere divulgate, né usate, e tantomeno comunicate, senza specifica autorizzazione.
Le informazioni in possesso della Società sono trattate dalla stessa nel pieno rispetto della privacy degli interessati. La Società protegge le informazioni relative ai propri dipendenti ed ai terzi ed attiva ogni altro utile accorgimento finalizzato ad evitare l’uso improprio dei dati. La Società assicura la riservatezza delle informazioni in proprio possesso e si astiene dal ricercare dati riservati, salvo il caso di espressa e consapevole autorizzazione e conformità alle norme giuridiche vigenti.
8. Amministrazione societaria
LaPresse è tenuta per legge a mantenere registrazioni contabili che rappresentino accuratamente e obiettivamente le proprie attività e transazioni.
Ogni operazione o transazione deve essere precisa, verificabile, legittima.
Tutti i documenti di supporto, compresi accordi, fatture e rapporti di spesa devono essere veritieri ed accurati.
Tutte le fatture emesse devono riflettere esattamente l’operazione commerciale avvenuta. Nessuna voce falsa o fuorviante deve essere inserita nei libri contabili o registri della Società per qualsiasi ragione.
E’ fatto divieto assoluto di costituire o conservare fondi o conti per uno scopo che non sia esaurientemente documentato.
E’ vietato impedire o comunque ostacolare lo svolgimento delle attività di controllo legalmente attribuite agli organi sociali.
Tutti i Destinatari prestano la massima e tempestiva collaborazione a tutti gli organismi di controllo interni ed esterni alla Società per il miglior espletamento dei loro compiti.
L’esigenza di registrazione accurata e obiettiva delle informazioni va oltre le funzioni contabili e finanziarie della Società. Tutti i Destinatari devono obiettivamente registrare le informazioni di cui vengono a conoscenza nello svolgimento delle loro attività lavorative.
9. Divieto di operazioni finalizzate alla ricettazione, al riciclaggio, all’impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita ed all’autoriciclaggio
LaPresse esercita la propria attività nel pieno rispetto delle norme vigenti in materia di antiriciclaggio.
La Società ha come principio quello della massima trasparenza nelle transazioni commerciali e predispone gli strumenti più opportuni al fine di contrastare i fenomeni della ricettazione, del riciclaggio ed impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita.
Il personale non deve mai svolgere o essere coinvolto in attività tali da implicare il riciclaggio (cioè l’accettazione o il trattamento) di introiti da attività criminali in qualsivoglia forma o modo.
Il personale, inoltre, non deve compiere operazioni tali da implicare l’autoriciclaggio, quali l’impiego, la sostituzione o il trasferimento in attività economiche, finanziarie, imprenditoriali o speculative, di denaro, beni o altre utilità provenienti da altro reato, ovvero da illeciti connessi al rispetto della legislazione fiscale o tributaria.
Il personale appartenente alla Società deve verificare in via preventiva le informazioni disponibili (incluse informazioni finanziarie) su controparti commerciali, consulenti e fornitori, al fine di appurare la loro integrità morale, la loro rispettabilità e la legittimità della loro attività prima di instaurare con questi rapporti d’affari; essi sono tenuti ad osservare rigorosamente le leggi, le policies e le procedure aziendali in qualsiasi transazione economica che li veda coinvolti, assicurando la piena tracciabilità dei flussi finanziari in entrata ed in uscita e la piena conformità alle leggi in materia di antiriciclaggio ove applicabili.
10. Politica anticorruzione e gestione degli omaggi
La corruzione distrugge l’integrità e i fondamenti etici di tutte le istituzioni: si tratta di un reato. Tutte le forme di corruzione sono vietate dalla Società.
La Società adotta un approccio di “tolleranza zero” alla corruzione di qualsiasi natura, attuata da dipendenti o da terzi.
Nessun Destinatario, nell’ambito delle proprie funzioni, può offrire o fornire a terzi, ivi compresi i funzionari pubblici, direttamente o indirettamente, denaro, servizi, informazioni, benefici o altre utilità che potrebbero essere percepiti come una tangente. Fanno eccezione i donativi di modico valore, che non eccedano i 250 euro, ascrivibili a normali relazioni di cortesia commerciale e comunque tali da non poter ingenerare, nell’altra parte ovvero in un terzo estraneo ed imparziale, l’impressione che essi siano finalizzati ad acquisire o concedere indebiti vantaggi, ovvero tali da ingenerare comunque l’impressione di illegalità o immoralità.
Tenuto conto del destinatario del regalo, qualora si ravvisasse l’opportunità di offrire omaggi superiori al suddetto limite, occorre darne comunicazione all’Ufficio Legale per la valutazione sulla conformità dell’omaggio stesso.
I regali comprendono danaro e proprietà tangibile oltre a servizi e sconti.
I regali aziendali, attività di intrattenimento ed altre forme di ospitalità devono essere leciti, ragionevoli e consentiti dalla Società.
In nessun caso i Destinatari possono accettare denaro.
In caso di dubbio rispetto all’opportunità di accettare o dare regalie ovvero circa la modestia del valore dei regali d’affari e di ospitalità, il personale di LaPresse dovrà informare l’Organismo di Vigilanza e preventivamente richiedere consulenza al proprio superiore gerarchico che valuterà se approvare la dazione o l’accettazione, conformemente ai principi espressi nel Codice Etico.
Particolare attenzione e prudenza devono essere prestate a fronte di regali o offerte da esponenti di aziende con cui vi sono, anche solo potenzialmente, rapporti commerciali.
È vietata qualsiasi forma di regalo o di benefit ad esponenti pubblici.
Nel corso di una trattativa di affari, processo amministrativo (richieste, istanze) o rapporto commerciale con la Pubblica Amministrazione non vanno intraprese le seguenti azioni:
- esaminare o proporre opportunità di impiego e/o commerciali che possano avvantaggiare dipendenti della Pubblica Amministrazione a titolo personale;
- offrire o fornire omaggi;
- sollecitare o ottenere informazioni riservate che possano compromettere l’integrità o la reputazione di entrambe le parti.
11. Rapporti istituzionali
Ogni rapporto con le istituzioni dello Stato, con la Pubblica Amministrazione e con le Pubbliche Istituzioni nazionali od estere (Ministeri e loro uffici periferici, Enti ed Aziende che operano nel settore dei servizi pubblici, Enti territoriali, Enti locali) deve essere tenuto nel rispetto delle norme di legge e delle disposizioni cui al presente Codice Etico, nonché nella stretta osservanza dei principi di correttezza, trasparenza ed efficienza.
Al fine di garantire la massima chiarezza nei rapporti, i contatti con gli interlocutori istituzionali avvengono esclusivamente tramite Esponenti Aziendali o Responsabili a ciò autorizzati ovvero da persone all’uopo delegate.
Nel rispetto di quanto sopra, si precisa, a mero titolo esemplificativo e non esaustivo, che:
- è fatto divieto di utilizzare contributi, finanziamenti, o altre erogazioni comunque denominate, concesse dallo Stato, da un Ente Pubblico o dall’Unione Europea, per scopi diversi da quelli per i quali gli stessi sono stati assegnati;
- in caso di rapporti commerciali con la Pubblica Amministrazione, compresa la partecipazione a gare pubbliche, è necessario operare sempre nel rispetto della legge e della corretta prassi commerciale;
- non è ammesso, né direttamente, né indirettamente, né per il tramite di interposta persona, offrire o promettere denaro, doni o compensi, sotto qualsiasi forma, né esercitare illecite pressioni, né promettere qualsiasi oggetto, servizio, prestazione o favore a dirigenti, funzionari o dipendenti della Pubblica Amministrazione ovvero a soggetti incaricati di pubblico servizio ovvero a loro parenti o conviventi allo scopo di indurre al compimento di un atto d’ufficio o contrario ai doveri d’ufficio;
- non è consentito tenere una condotta ingannevole che possa indurre la Pubblica Amministrazione in errore, in particolare non è consentito utilizzare o presentare dichiarazioni o documenti falsi o attestanti fatti non veri, ovvero omettere informazioni per conseguire, a vantaggio o nell’interesse della Società, contributi, finanziamenti o altre erogazioni comunque denominate concesse dallo Stato, da un Ente Pubblico o dall’Unione Europea;
- è vietato alterare in qualsiasi modo il funzionamento di un sistema informatico o telematico di un Ente Pubblico o intervenire illegalmente con qualsiasi modalità sui dati, informazioni e programmi in esso contenuti o ad esso pertinenti, al fine di conseguire un ingiusto profitto con altrui danno.
Il corretto funzionamento della Funzione Pubblica, in particolare della Funzione Giudiziaria, viene garantito attraverso il divieto, imposto a tutti i soggetti tenuti all’osservanza del presente Codice Etico, di intraprendere, direttamente o indirettamente, alcuna azione illecita che possa favorire o danneggiare una delle parti in causa nel corso dei processi civili, penali o amministrativi.
In particolare è fatto divieto di porre in essere indebite pressioni (offerte o promesse di denaro o di altra utilità) o illecite coercizioni (violenze o minacce) al fine di indurre a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci la persona chiamata a rendere davanti alla autorità giudiziaria dichiarazioni utilizzabili in un procedimento penale, quando questa ha facoltà di non rispondere.
12. Fornitori
Il rapporto con i fornitori è improntato a principi di trasparenza, lealtà, integrità, riservatezza, diligenza, professionalità e obiettività di giudizio.
I processi di acquisto sono diretti alla ricerca del massimo vantaggio competitivo per la Società, ferma la concessione delle pari opportunità per ogni fornitore, la lealtà e l’imparzialità nella gestione delle trattative.
La scelta dei fornitori e l’acquisto di beni e servizi sono effettuati dalle apposite funzioni aziendali in base a valutazioni obiettive circa legalità, competenze, competitività, qualità, correttezza, rispettabilità, reputazione e prezzo.
I fornitori di LaPresse non devono essere implicati in attività illecite e devono assicurare ai propri dipendenti condizioni di lavoro basate sul rispetto dei diritti umani fondamentali, delle Convenzioni internazionali, delle leggi vigenti.
La Società raccomanda ai propri fornitori di astenersi da offrire beni o servizi, in particolare sotto forma di regali, a collaboratori della Società che eccedano le normali pratiche di cortesia e vieta al proprio personale di offrire beni o servizi a personale di altre società o enti per ottenere informazioni riservate o benefici diretti o indiretti rilevanti, per sé o per la Società.
In caso di violazione dei principi di legalità, correttezza, trasparenza, riservatezza e rispetto della dignità della persona LaPresse è legittimata a prendere opportuni provvedimenti fino alla risoluzione del rapporto con il fornitore.
13. Collaboratori esterni (giornalisti e fotografi)
LaPresse seleziona i propri collaboratori esterni con imparzialità, autonomia e indipendenza di giudizio, ispirandosi a parametri di competenza e professionalità.
E’ fatto obbligo a tutti i collaboratori di LaPresse
di attenersi a comportamenti conformi ai principi del presente Codice e alla normativa applicabile.
LaPresse raccomanda ai propri collaboratori di astenersi da offrire beni o servizi, in particolare sotto forma di regali, a terzi per ottenere informazioni riservate o benefici diretti o indiretti rilevanti, per sé o per la Società.
Comportamenti contrari ai principi espressi nel Codice Etico e alla normativa vigente sono considerati grave inadempimento ai doveri di correttezza e buona fede nell’esecuzione del contratto, a fronte del quale LaPresse potrà risolvere di diritto il rapporto di collaborazione.
14. Clienti
LaPresse attribuisce massima importanza alla qualità e valore dei servizi che offre.
È indispensabile, dunque, che i rapporti con i clienti siano improntati alla piena trasparenza e correttezza, al rispetto della legge e all’indipendenza nei confronti di ogni forma di condizionamento, sia interno sia esterno.
Pertanto, i contratti e le comunicazioni alla clientela devono essere:
- chiari e semplici;
- conformi alle normative vigenti ed ispirati alla massima correttezza
- conformi alle politiche commerciali aziendali ed ai parametri in esse definiti;
- completi, così da non trascurare alcun elemento rilevante ai fini della decisione del cliente.
Nell’ambito dei rapporti commerciali con i clienti è fatto divieto di tenere condotte che possano ledere la fiducia dei consumatori, recando al contempo pregiudizio alla trasparenza e sicurezza del mercato.
15. Tutela della concorrenza leale
LaPresse riconosce il valore della concorrenza leale, astenendosi da comportamenti collusivi e predatori. Per questa ragione, LaPresse vieta recisamente l’acquisizione di informazioni tramite mezzi impropri, come lo spionaggio industriale, impegnandosi a non assumere dipendenti di un concorrente per ottenere informazioni riservate o incoraggiare i dipendenti dei concorrenti a divulgare informazioni riservate.
Inoltre, la Società ed i suoi collaboratori si impegnano a non violare diritti di terzi relativi alla proprietà intellettuale e a rispettare le norme poste a tutela dei segni distintivi di opere dell’ingegno o dei prodotti industriali (marchi, brevetti) ponendo in essere controlli sul pieno rispetto della normativa posta a tutela dei titoli di proprietà industriale.
16. Comunità
LaPresse non eroga contributi a partiti politi o a candidati.
17. Tutela ambientale
LaPresse è impegnata a rispettare l’ambiente nel quale opera.
La società si impegna per l’assoluto rispetto di leggi e regolamenti locali. Il presente Codice Etico vincola tutto il personale della Società e gli stakeholders al pieno rispetto della normativa ambientale così come indicata dal D.Lgs. 152/2006 e leggi ad esso correlate
LaPresse favorisce la pianificazione ambientale, l’uso sostenibile di risorse naturali, nonché un approccio integrato verso la gestione di rifiuti solidi e la conservazione di energia.
Tutti i dipendenti devono agire, quali cittadini responsabili, aderendo anche sul posto di lavoro alle norme e ai regolamenti vigenti.
18. Rapporti con i mezzi di comunicazione
LaPresse intrattiene rapporti con gli organi di stampa e di comunicazione di massa, unicamente attraverso gli organi societari e le funzioni aziendali a ciò delegate. Tali rapporti devono essere improntati a principi di correttezza, disponibilità e trasparenza nel rispetto delle indicazioni definite dalla Società.
19. Osservanza del Codice Etico
Compete all’Organismo di Vigilanza monitorare affinché il Codice Etico sia osservato da tutti i soggetti e sia di volta in volta adeguato alla normativa vigente.
L’osservanza del presente Codice da parte del personale e dei collaboratori ed il loro impegno a rispettare i doveri generali di lealtà, di correttezza e di esecuzione del contratto di lavoro secondo buona fede devono considerarsi parte essenziale delle obbligazioni contrattuali anche in base e per gli effetti di cui all’art. 2104 c.c.
L’ottemperanza al Codice Etico da parte dei soggetti terzi (fornitori, consulenti, etc.) integra l’obbligo di adempiere ai doveri di diligenza e buona fede nelle trattative e nell’esecuzione dei contratti in essere con la Società.
La violazione delle norme del Codice Etico sono atti gravi che ledono il rapporto di fiducia instaurato con la Società e possono implicare l’applicazione di sanzioni disciplinari (azioni disciplinari, ammonizioni, sospensioni, licenziamenti) in conformità alle norme applicabili e al vigente CCNL di settore a seconda della gravità, nonché di eventuali azioni penali e civili verso i Destinatari responsabili, compreso il risarcimento dei danni subiti dalla Società.
In caso di violazione del Codice Etico da parte dei Destinatari dovrà essere segnalata prontamente all’Organismo di Vigilanza all’indirizzo di posta elettronica [email protected]. A seguito delle segnalazioni ricevute, l’Organismo di Vigilanza effettua i relativi accertamenti, anche avvalendosi delle competenti funzioni aziendali. L’Organismo di Vigilanza provvede quindi ad informare gli organi competenti all’irrogazione delle sanzioni disciplinari in ordine alle violazioni del presente Codice.
Le informazioni pervenute all’ Organismo di Vigilanza sono gestite in assoluta confidenzialità, a pena di revoca del mandato ai componenti del medesimo Organismo.
Tutto il personale è fortemente incoraggiato a segnalare in buona fede ogni violazione del Codice Etico di cui avesse percezione. I segnalanti in buona fede saranno garantiti contro qualsiasi forma di ritorsione, discriminazione, penalizzazione ed in ogni caso sarà assicurata la riservatezza della loro identità, fatti salvi gli obblighi di legge e la tutela dei diritti della Società o delle persone accusate erroneamente o in malafede.
20. Diffusione ed aggiornamento del Codice Etico
LaPresse si impegna a favorire e garantire un’adeguata conoscenza del Codice Etico, divulgandolo nei confronti dei Destinatari mediante apposite efficaci ed adeguate attività di informazione e comunicazione.
Il presente Codice Etico è pubblicato sul sito internet della Società.
La Società si impegna inoltre all’aggiornamento dei contenuti qualora esigenze dettate dal variare del contesto, della normativa di riferimento, dell’ambiente o dell’organizzazione aziendale lo rendessero opportuno e necessario.
Il Consiglio di Amministrazione è competente per ogni modifica e/o integrazione del presente Codice Etico.
POLITICA in MATERIA di SALUTE e SICUREZZA sul LAVORO
La LaPresse S.p.A. si occupa di Progettazione ed erogazione di servizi fotografici e di agenzia di stampa. Progettazione e realizzazione di produzioni video e multimediali. Produzione di canali televisivi.
È volontà della Società operare nel rispetto della sicurezza dei propri dipendenti, dei propri clienti e dei terzi in generale, prevenendo il verificarsi di incidenti e mitigandone gli eventuali effetti dannosi, nella piena consapevolezza che sicurezza e benessere psico-fisico dei lavoratori sono risorse indispensabili nell’esecuzione di un’attività lavorativa e che il loro mantenimento merita adeguato impegno e attenzione nel tempo.
La LaPresse S.p.A. ha quindi deciso di adottare un Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro, impegnandosi a:
- controllare la conformità a leggi e regolamenti cogenti attraverso il costante monitoraggio della sicurezza e salute nei luoghi di lavoro;
- un impegno alla Prevenzione degli infortuni (riduzione del numero di infortuni, dei tempi di inattività e dei costi associati) e delle malattie Professionali così come ad un miglioramento continuo nella gestione e implementazione del SGSL e delle relative performance;
- disporre di uno strumento di salvaguardia del personale e dei beni, propri e dei terzi coinvolti, e di supporto nelle gestione delle modifiche e dei cambiamenti tecnologici, orientato al miglioramento sistematico degli standard di sicurezza;
- garantire un approccio efficace, sistematico e preordinato alle emergenze derivate da infortuni e incidenti;
- migliorare il rapporto e la comunicazione con i Clienti e le terze parti coinvolte, sui temi della salute e della sicurezza sul lavoro;
- coinvolgere i propri dipendenti e collaboratori, sensibilizzandoli circa il loro ruolo e le loro responsabilità nel campo della sicurezza e promuovendo un comportamento sicuro;
- sviluppare la consapevolezza, le competenze e l’attenzione del personale a tutti i livelli.
Per raggiungere i suddetti obiettivi, la LaPresse S.p.A. ritiene indispensabile:
- impostare una struttura gestionale della sicurezza, che consenta la definizione chiara e organica dei compiti e delle responsabilità;
- attuare la formazione e l’addestramento di tutto il personale, al fine di aumentarne la competenza, tutelarne la salute e sicurezza e rendere consapevole ciascun lavoratore dei rischi legati all’attività svolta e dell’importanza del proprio ruolo nella loro corretta gestione;
- coinvolgere tutti i lavoratori nella vita aziendale attraverso l’introduzione di procedure e strumenti per favorire il dialogo e lo scambio di informazioni;
- attuare un continuo miglioramento dei canali di comunicazione e informazione con i propri clienti, dipendenti e tutte le parti interessate;
- attuare un costante e coordinato monitoraggio e controllo dei fornitori.